Quarto e quinto giorno: in rotta verso l'Italia e casina

Mi alzo la mattina dopo una per nulla riposante notte in quel di Amphlion-les-bains, carico la moto e parto. Per dove? Beh, per prima cosa benzina e colazio... ma porca puttana, ho perso l'uscita per andare ai grandi magazzini Coma dove la super te la tirano dietro. Poco importa, alla rotonda successiva torno indietro. Faccio colazione alla caffetteria del supermercato (caffé e croissant 1,65: fanculo a chi chiede 11 euro. Ok, la colazione francese è ben diversa e ricca, ma al Coma costa meno di 5 euro), poi vado a far... ma tu sei... e tu sei... i miei "amici" tedeschiiiiiiiiiii. Qui ci starebbe un immenso, grandissimo, incommensurabile
Saluti, baci, abbracci (ok, scherzo) e poi ognuno per la sua strada. La mia prevede, per iniziare, il giro del Lemano.
Prima tappa Ginevra.
Città bellissima e, purtroppo, immensa: quando hai troppo da vedere e poco tempo per farlo alla fin fine o vedi poco o nulla. Diciamo che mi sono fermato al famoso gioco d'acqua per foto di rito, che ho fatto il lungolago in direzione Losanna alla velocità del calabrone senz'ali e per di più zoppo e poi, via, lungo le sponde di questo fantastico lago, attraversando paesini magnifici come Coppet, o Nyon dove c'è l'UEFA (chissà se Michel era in casa), Morges, Ouchy, Lutry, Vevey, Montreux, Chillon (il castello!) e, per finire, Villeneuve.
Da qui prendo la strada che mena al Gran San Bernardo passando per Martigny. Momento divertente quando, ad Ollon, salgo per il Col de la Croix (che, passando per il Col du Pillon, porta a Gstaad) invece che per la strada giusta. Inversione ad U (dove ho potuto), e via per la strada dei giusti e dei buoni.
Con calma e serenità arrivo al Gran San Bernardo, che mi faccio fino in cima... con il maglioncino in una borsa laterale! Orrore, raccapriccio, me ne frego!, ed arrivo in cima per poi scendere verso il lato italiano.
Momento "mi girano le bolas a velocità ipersonica": ho fatto benzina in una pompa svizzera a Bex dove si deve usare la carta di credito. Metto circa 16 franchi svizzeri di verde e mi arriva un SMS da CartaSI in cui mi si dice che mi hanno appena preso 125 euro.
Appena posso li contatto, devono prendere roba speciale e non dicono niente a nessuno: la voglio provare anche io!
Inizio a scendere, anche cercando un albergo che non mi peli e che non sia troppo lontano.
Verso le 18:30 della sera vedo, lungo la strada, un: ristorante, bar, camere. Non sono troppo convinto ma il mio corpo mi dice che non ce la fa più e mi supplica di fermarmi.
Entro, chiedo se hanno una camera libera, mi sparano 60 euro, poi si accorgono che sono solo e abbassano a 45 per notte e colazione. Credendo di essere in mezzo al nulla chiedo se posso cenare li (si, lo so, non ripetetemelo).
Mi chiedono 10 minuti per preparare la stanza (bella grande, con tv e bel bagno. Peccato manchino saponette e bagnoschiuma assortiti). L'arredamento è completamente in legno... tarlato.
Mi doccio, scendo per la cena (pasta all'uovo con sugo che non ho capito, valdostana con purè - probabilmente non fatto sul momento, e mezza minerale: 20 euro) dove assisto alla presenza di varia umanità, salgo e cerco di dormire. Inutilmente. Perché in Francia gli alberghi lungo la strada sono insonorizzati ma quello - La Maisonette a Monquert di Montjovet - assolutamente no.
Più che una notte di riposo è stata una tragedia greca.
E pensare che uno o due chilometri dopo c'era la città di Verrès.
Alle otto sveglia (proprio ora che stavo addormentandomi...) ed una "ricca" colazione a base di caffè e cornetto al cioccolato (molto buono, non le solite fanfaronate ripiene di nutella) e, poi, si parte.
Metto la moto in direzione Torino, da qui verso Asti (sono passato vicino a luoghi mitici come Cocconato, Passerano - Marmorito ed Aramengo), poi Alessandria, Tortona, Genova, val Fontanabuona, Recco e poi casa.
Con un mal di denti atroce.
'nculo.
Però ripenso alla Route e, nonostante i soldi spesi in alberghi sopravvalutati, mi torna il sorriso.
Lampeggi.
Il consiglio della buona notte: se non avete mai visitato il Forte di Bard fatelo. Ora, subito, ma anche prima.

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