Mentone - Guillastre
Partito con le prime luci dell'alba, arrivo abbastanza facilmente poco dopo Genova. Da li inizia un'interrotta peana di lavori in corso che farà si che il mio arrivo nella cittadina di confine francese subisca un ritardo di circa un'ora: 10:30.
Partenza da: Mentone, Francia. Arrivo a: Guillestre, Francia.
Appena uscite dall'autostrada girate verso Sospel e, se si deve fare benzina, a destra fino all'Intermarché. Poi si torna indietro ed inizia il viaggio sulla Route. Primo passo il facile Col de Castillon (dove, però, ci si può perdere. e qui incontro due tedeschi in cui mi imbatterò nuovamente nel terzo e quarto giorno di viaggio)
Il primo punto difficile è il mitico Col de Turini, reso leggendario da decine di Tour de France.
Un consiglio: se lo si fa partendo dal lato sud come me mettetevi un maglione o un maglioncino (dipende dal periodo): buona parte della strada è nell'ombra più totale e fa freddo.
La strada è stretta e, sul lato destro, priva di sufficiente protezioni: oltre c'è un bel dirupo (si costeggia un torrente). Per tacere del pessimo asfalto, che è in condizioni veramente pietose.
Arrivati in cima inizia una comoda discesa in una strada larga, soleggiata e ben asfaltata: è di qui che passano i Tour.
Finito il Turini ecco, subito dopo il Col Saint Martin, non difficile ma neppure facile.
Arrivati a Saint-Sauveur-sur-Tinée si hanno due opzioni:
1) a destra verso il Col de la Bonette (il passo più alto d'Europa, ma non è vero)
2) a sinistra verso Guillames e il Col de la Cayolle.
Solo il secondo tragitto fa parte della Route originaria, l'altro però ha un fascino diverso (ma è più facile).
Per arrivare al Cayolle prima si passa per il Col de la Couillole e i tornanti che menano a Valberg.
La strada, finché non si scende ber andare a Barcellonette, è stretta, non ben tenuta, e con belle curve e tornanti discretamente impegnativi.
Nota di colore: al Col de la Cayolle ho incontrato due greggi di pecore. La prima volta me la sono vista male quando un montone ha iniziato a correre per... tirare una cornata ad una pecora che mi stava camminando troppo vicino. Rispetto.
La seconda volta ho calpestato una cacca di pecora
Dopo Jausiers ci si dirige verso il Col de Vars (che non dev'essere granché, visto che non ho particolari ricordi), la cittadina sciistica di Vars e, infine, il borgo di Guillestre.
Quivi si trovano ben cinque alberghi: due chiusi, due completi, e l'unico con una camera libera mi ha alleggerito di € 75 più tassa di soggiorno. Colazione inclusa nel prezzo.
Albergo ben tenuto, pulito, wifi gratuito (che non ho usato, cadevo dal sonno), unico neo il cuscino "rotondo" tipo questo:
La prima colazione è alla tedesca, molto generosa e a buffet. Ci si può dar sotto quanto si vuole, è compreso nel prezzo e si salta il pranzo (che, in genere, consiste in un panino imbottito con bibita o acqua).
Alla sera ho mangiato al Le Regain - Restaurant Pizzeria, l'unico aperto. In questo posto ci sono parecchie (non solo) pizzerie da asporto.
Ho preso un'Ardoisiere (un piatto misto composto da più assaggi su un vassoio d'ardesia) abbastanza mediocre e una tarte maison (dolce) dannatamente buona. Totale pagato € 23. Hanno anche menù fissi a partire da prezzi più bassi, e come alternative c'erano i ristoranti degli alberghi (che evito). Attenzione: dalle 21/21:30 l'aria è alquanto fresca.
Partenza da: Mentone, Francia. Arrivo a: Guillestre, Francia.
Appena uscite dall'autostrada girate verso Sospel e, se si deve fare benzina, a destra fino all'Intermarché. Poi si torna indietro ed inizia il viaggio sulla Route. Primo passo il facile Col de Castillon (dove, però, ci si può perdere. e qui incontro due tedeschi in cui mi imbatterò nuovamente nel terzo e quarto giorno di viaggio)
Il primo punto difficile è il mitico Col de Turini, reso leggendario da decine di Tour de France.
Un consiglio: se lo si fa partendo dal lato sud come me mettetevi un maglione o un maglioncino (dipende dal periodo): buona parte della strada è nell'ombra più totale e fa freddo.
La strada è stretta e, sul lato destro, priva di sufficiente protezioni: oltre c'è un bel dirupo (si costeggia un torrente). Per tacere del pessimo asfalto, che è in condizioni veramente pietose.
Arrivati in cima inizia una comoda discesa in una strada larga, soleggiata e ben asfaltata: è di qui che passano i Tour.
Finito il Turini ecco, subito dopo il Col Saint Martin, non difficile ma neppure facile.
Arrivati a Saint-Sauveur-sur-Tinée si hanno due opzioni:
1) a destra verso il Col de la Bonette (il passo più alto d'Europa, ma non è vero)
2) a sinistra verso Guillames e il Col de la Cayolle.
Solo il secondo tragitto fa parte della Route originaria, l'altro però ha un fascino diverso (ma è più facile).
Per arrivare al Cayolle prima si passa per il Col de la Couillole e i tornanti che menano a Valberg.
La strada, finché non si scende ber andare a Barcellonette, è stretta, non ben tenuta, e con belle curve e tornanti discretamente impegnativi.
Nota di colore: al Col de la Cayolle ho incontrato due greggi di pecore. La prima volta me la sono vista male quando un montone ha iniziato a correre per... tirare una cornata ad una pecora che mi stava camminando troppo vicino. Rispetto.
La seconda volta ho calpestato una cacca di pecora
Dopo Jausiers ci si dirige verso il Col de Vars (che non dev'essere granché, visto che non ho particolari ricordi), la cittadina sciistica di Vars e, infine, il borgo di Guillestre.
Quivi si trovano ben cinque alberghi: due chiusi, due completi, e l'unico con una camera libera mi ha alleggerito di € 75 più tassa di soggiorno. Colazione inclusa nel prezzo.
Albergo ben tenuto, pulito, wifi gratuito (che non ho usato, cadevo dal sonno), unico neo il cuscino "rotondo" tipo questo:
La prima colazione è alla tedesca, molto generosa e a buffet. Ci si può dar sotto quanto si vuole, è compreso nel prezzo e si salta il pranzo (che, in genere, consiste in un panino imbottito con bibita o acqua).
Alla sera ho mangiato al Le Regain - Restaurant Pizzeria, l'unico aperto. In questo posto ci sono parecchie (non solo) pizzerie da asporto.
Ho preso un'Ardoisiere (un piatto misto composto da più assaggi su un vassoio d'ardesia) abbastanza mediocre e una tarte maison (dolce) dannatamente buona. Totale pagato € 23. Hanno anche menù fissi a partire da prezzi più bassi, e come alternative c'erano i ristoranti degli alberghi (che evito). Attenzione: dalle 21/21:30 l'aria è alquanto fresca.
Commenti