Daily trip: un incubo ad occhi aperti
Il motociclista teme poche cose: il ghiaccio, il ghiaietto, le foglie morte in mezzo alla strada ma pure ai lati (a partire dai temibili aghi di pino), o coglioni in contromano e cose così.
Ora immaginatevi una strada stretta, larga a sufficienza per una macchina; tonnellate di ghiaietto in centro e, talvolta, pure ai lati; foglie morte come dopo un acquazzone di quelli tosti, e un mezzo di oltre 200kg di peso a vuoto con due ruote, e senza l'ombra di protezioni stradali laterali per quasi tutto il percorso.
Di cosa sto parlando? Semplice: della strada che collega Brallo di Pregola a Zerba:
Descriverla è quasi impossibile: inizia bene, bella larga, questo fino a Prodongo. Da li in poi la strada diventa strettissima, tanto che al confronto quella che attraversa il parco delle Capanne di Marcarolo sembra un'agile autostrada a quattro corsie, ma l'inizio ti frega perché sembra di essere su una strada simile a quella del Marcarolo, ma fatta qualche curva ce l'hai nello stoppino: passa attraverso un bosco, le salite sono abbastanza difficili ma fattibili, anche certa discesa, il caldo e l'afa erano tremendi, ma a un certo punto, quasi alla fine della strada, mi sono incartato.
E' successo che su una curva, un tornante secco a sinistra con una fortissima pendenza in discesa e tantissimo ghiaietto in strada, sono andato dritto finendo in una via di fuga (o, meglio, uno slargo sul fianco destro della curva, fatto di terra e pietre e foglie). A un certo punto, in preda alla disperazione, ho pure telefonato all'assicurazione (dopotutto pago per coperture extra, ma o ti ammazzi o hai un incidente o hai il motore in panne o hai bucato oppure ce l'hai nel culo tanto che ti fanno chiamare Europe Assistance che ti soccorre al modico prezzo di 150 euro per una distanza massima di 100km dalla base di partenza del mezzo di soccorso, più 1,50 per ogni km aggiuntivo. Le tariffe di ACI ed altri servizi simili non sono molto difformi).
Alla fine, aiutato da un signore anziano simpaticissimo e di Milano e da un vigoroso giovanotto del luogo, ho rimesso la moto in strada e... da li fino a Zerba è stato facile.
Ecco, mai più strade simili (che tutti i servizi di mapping, fa Google Maos a Here Wego, raccomandano) in vita mia. Informarsi meglio prima.
Alternative? Eccole:
(questa sotto mi era stata raccomandata al ristorante)
(per farla lunga)
A proposito di mangiare: io devo essere abbonato ai ristoranti a prezzo fisso basso, come quello dove mi sono fermato a pranzo. Era pieno, e l'alternativa era una pizzeria vuota:
Magari, prima o poi, passerò da questa trattoria a un orario più adatto alla fermata manducatoria rispetto ad oggi:
Per darvi un'idea visiva prendo due foto, la prima della stessa strada che ho fatto io ma risalente a quattro anni prima (fonte, però io quei piani mica me li ricordo... magari la Triumph è un pelo più leggera e gestibile della CBF 600): naked vs turistica semicarenata), la seconda della strada "sopra", che è molto meno peggio di quella che ho fatto io:
p.s.: ding, 40mila chilometri svoltati, inizia la strada dei 41mila
Ora immaginatevi una strada stretta, larga a sufficienza per una macchina; tonnellate di ghiaietto in centro e, talvolta, pure ai lati; foglie morte come dopo un acquazzone di quelli tosti, e un mezzo di oltre 200kg di peso a vuoto con due ruote, e senza l'ombra di protezioni stradali laterali per quasi tutto il percorso.
Di cosa sto parlando? Semplice: della strada che collega Brallo di Pregola a Zerba:
Descriverla è quasi impossibile: inizia bene, bella larga, questo fino a Prodongo. Da li in poi la strada diventa strettissima, tanto che al confronto quella che attraversa il parco delle Capanne di Marcarolo sembra un'agile autostrada a quattro corsie, ma l'inizio ti frega perché sembra di essere su una strada simile a quella del Marcarolo, ma fatta qualche curva ce l'hai nello stoppino: passa attraverso un bosco, le salite sono abbastanza difficili ma fattibili, anche certa discesa, il caldo e l'afa erano tremendi, ma a un certo punto, quasi alla fine della strada, mi sono incartato.
E' successo che su una curva, un tornante secco a sinistra con una fortissima pendenza in discesa e tantissimo ghiaietto in strada, sono andato dritto finendo in una via di fuga (o, meglio, uno slargo sul fianco destro della curva, fatto di terra e pietre e foglie). A un certo punto, in preda alla disperazione, ho pure telefonato all'assicurazione (dopotutto pago per coperture extra, ma o ti ammazzi o hai un incidente o hai il motore in panne o hai bucato oppure ce l'hai nel culo tanto che ti fanno chiamare Europe Assistance che ti soccorre al modico prezzo di 150 euro per una distanza massima di 100km dalla base di partenza del mezzo di soccorso, più 1,50 per ogni km aggiuntivo. Le tariffe di ACI ed altri servizi simili non sono molto difformi).
Alla fine, aiutato da un signore anziano simpaticissimo e di Milano e da un vigoroso giovanotto del luogo, ho rimesso la moto in strada e... da li fino a Zerba è stato facile.
Ecco, mai più strade simili (che tutti i servizi di mapping, fa Google Maos a Here Wego, raccomandano) in vita mia. Informarsi meglio prima.
Alternative? Eccole:
(questa sotto mi era stata raccomandata al ristorante)
(per farla lunga)
A proposito di mangiare: io devo essere abbonato ai ristoranti a prezzo fisso basso, come quello dove mi sono fermato a pranzo. Era pieno, e l'alternativa era una pizzeria vuota:
Magari, prima o poi, passerò da questa trattoria a un orario più adatto alla fermata manducatoria rispetto ad oggi:
Per darvi un'idea visiva prendo due foto, la prima della stessa strada che ho fatto io ma risalente a quattro anni prima (fonte, però io quei piani mica me li ricordo... magari la Triumph è un pelo più leggera e gestibile della CBF 600): naked vs turistica semicarenata), la seconda della strada "sopra", che è molto meno peggio di quella che ho fatto io:
p.s.: ding, 40mila chilometri svoltati, inizia la strada dei 41mila
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