Partire è un po' patire
Lunedì 23 settembre 2013, the day of the Big Doom.
Mi alzo presto, alle 7:30 del mattino.
Faccio la mia toletta, evito la barba perché è tutto in valigia, salgo sullo sputer e vado a far colazione.
Dopo una lettura veloce di rosea e Secolo XIX come accompagnamento alla veneziana con caffè, vado a prendere il pullman in modo che, se ci sono casini, sarei arrivato in anticipo.
Scendo a Rapallo, vado in stazione e trovo un bell'assembramento di stranieri, ed anche qualche italiano, in attesa del treno InterCity delle 09:25 per Roma.
Dopo un po' un signore americano, con cui avevo fatto un po' di conversazione (tenersi allenati con le lingue è sempre utile), mi chiede: "Sorry, what mean SOPP?"
E si sente una forte e chiara esclamazione uscire dalla mia bocca.
Mi precipito in biglietteria e la trovo non piena, oltre.
Dopo un po' inizio ad averne le scatole piene, inizio ad inveire contro le FS e il fatto che investano solo sulle linee TAV, fottendosene del resto, che servirebbero delle bombe atomiche per distruggere il cantiere di Chiomonte ed amenità simili.
E non sono l'unico ad essere incazzato.
E' vero, i due poveri bigliettai non c'entravano assolutamente nulla, ma nessuno ha mai pensato di insultarli.
Telefonate dopo telefonate si scopre che il treno è stato soppresso dicendo una pietosa balla come motivo: i lavori in una galleria vicino La Spezia.
Se passano gl altri solo quello, per di più un IC, viene cancellato?
Qui gatta ci cova. O, meglio, qui c'è odore di balla sesquipedale.
Ci fanno prendere un treno fino a La Spezia e da li il FrecciaBianca delle 13:09 per Roma, con arrivo alle 16:30 circa. E così mi salta la visita a San Paolo fuori le Mura, che recupero in altro giorno.
Nel frattempo scopriamo il motivo della soppressione: si è rotta la motrice.
Ora, ascoltami bene, signor Ferrovie dello Stato, e lo stesso augurio va al ministro Lupi, titolare dei trasporti:
Mi alzo presto, alle 7:30 del mattino.
Faccio la mia toletta, evito la barba perché è tutto in valigia, salgo sullo sputer e vado a far colazione.
Dopo una lettura veloce di rosea e Secolo XIX come accompagnamento alla veneziana con caffè, vado a prendere il pullman in modo che, se ci sono casini, sarei arrivato in anticipo.
Scendo a Rapallo, vado in stazione e trovo un bell'assembramento di stranieri, ed anche qualche italiano, in attesa del treno InterCity delle 09:25 per Roma.
Dopo un po' un signore americano, con cui avevo fatto un po' di conversazione (tenersi allenati con le lingue è sempre utile), mi chiede: "Sorry, what mean SOPP?"
E si sente una forte e chiara esclamazione uscire dalla mia bocca.
Mi precipito in biglietteria e la trovo non piena, oltre.
Dopo un po' inizio ad averne le scatole piene, inizio ad inveire contro le FS e il fatto che investano solo sulle linee TAV, fottendosene del resto, che servirebbero delle bombe atomiche per distruggere il cantiere di Chiomonte ed amenità simili.
E non sono l'unico ad essere incazzato.
E' vero, i due poveri bigliettai non c'entravano assolutamente nulla, ma nessuno ha mai pensato di insultarli.
Telefonate dopo telefonate si scopre che il treno è stato soppresso dicendo una pietosa balla come motivo: i lavori in una galleria vicino La Spezia.
Se passano gl altri solo quello, per di più un IC, viene cancellato?
Qui gatta ci cova. O, meglio, qui c'è odore di balla sesquipedale.
Ci fanno prendere un treno fino a La Spezia e da li il FrecciaBianca delle 13:09 per Roma, con arrivo alle 16:30 circa. E così mi salta la visita a San Paolo fuori le Mura, che recupero in altro giorno.
Nel frattempo scopriamo il motivo della soppressione: si è rotta la motrice.
Ora, ascoltami bene, signor Ferrovie dello Stato, e lo stesso augurio va al ministro Lupi, titolare dei trasporti:
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