Daily trip: la prova del nope

Volevo dare una seconda possibilità a Masone, di cui avevo già parlato, andando a visitare l'omonima Cappelletta

ma come suolsi dire "mai dare una seconda possibilità a un posto di merda"



Poi ritorno sul Faiallo, che nel frattempo si stava rannuvolando e tirava un venticello alquanto fresco, per raggiungere la Badia di Tiglieto



ma non dal tragitto "classico" (Vara, Urbe, Acquabuona) ma per quello "veloce" (più corto, ma un manto stradale penoso), ovvero Acqauabianca e il nulla cosmico.
Bellissime le indicazioni all'interno di Tiglieto, con frecce che ti mandano ove non è la Badia ma il municipio.
Avendo capito il trucco chiedo lumi, mi indirizzano giusto (il cartello è così grosso che non si più non vedere).
Ok, il posteggio è più avanti... perché la strada si restringe? perché diventa non asfaltata, con tanto ma tanto ghiaietto? e perché non ho ancora visto l'indicazione per il posteggio per la Badia? Chi sono quei tipi la fermi in lontananza?
Partiamo da questi ultimi: due baldi giovini su, se non ricordo male, moto Yamaha carenate e poca benzina (mai programmare un'uscita in culo a Dio senza aver preventivamente fatto il pieno e/o rabboccato il serbatoio).
Vado talmente avanti che giungo fino a Olbicella





Controllo il navigatore, sono a puttan.... Puttemburgo, torno indietro, vedo finalmente le visibilissime (ovviamente no) indicazioni (due tocchi di legno marcio su un palo alto pochi centimetri) per il  fantasmagorico (italian = ironico) posteggio in terra battuta e ghiaietto.
Piccolo difetto: la badia è aperta solo il sabato, la domenica e i festivi.
Non mi perdo d'animo e vengo premiato da qualcosa di spettacolare e bellissimo






Il posto, porca pupattola, merita.
Ok, e ora di nuovo in marcia, verso Rossiglione.
Aspett, che indicazion è quell?
Lago? LAGO? L A G O? L A G O O O O O?
SCREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK
(rumore di freni, do you understand onomatopeico?)
Ok, andiamoci, a me mi piacciono i laghi, a me mi.
E, dopotutto, il viaggio è l'essenza stessa del piacere di viaggiare: no mete, ma girare, girare, girare (*).
Salgo, scendo, risalgo, riscendo, macchina in mezzo alla strada che fa manovra, cane del padrone della macchina che mi punta e viene verso di me, gira in tondo, mi guarda, si fa accarezzare, torna dal padrone, poi torna da me, poi dal padrone che viene verso di me, chiedo se manca molto e se vale la pena (manca poco, meno di due chilometri, ma è tutta sabbia, l'acqua non c'è più da tempo... ma allora perché illudere noi lake-fan?), vado comunque avanti, strada con buche impossibili da superare, torno indietro (al posto delle discese metteteci delle salite e al posto delle salite delle discese), passo dalla "valle del latte" (mai viste tante muuuuuuuuuuuuucche in vita mia... oddio, forse a Corio Canavese, ma ero piccolino piccino picciò) genovese, al bivio decido di andare verso nord (Oh... vada), poi a Est (Gavi), poi a Sud (direzione Genova**), poi a Est (Val Fontanabuona) poi... ma questa è una strada che ho già descritto decinaia e decinaia di volte.
Lampeggi e... che fine avranno fatto i due su carenate giappiche e poca benzina nel serbatoio?
(*)


**

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